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Gruppo Giovani Parrocchia Provvidenza. Memorie di viaggio in Bosnia ed Erzegovina

di Emanuele Marighella

Quest’estate con i ragazzi del Gruppo Giovani della Parrocchia N.S. della Provvidenza abbiamo intrapreso un viaggio in Bosnia ed Erzegovina alla scoperta del conflitto e di quanto possa condizionare i rapporti tra le persone e i popoli che lo hanno vissuto, anche a distanza di tempo. Un viaggio voluto e pensato con la Caritas di Genova, in particolare con il Campobase, ispirato dalla testimonianza di Valeria, che da ottobre dello scorso anno è presente a Sarajevo come Casco Bianco.

Siamo partiti il 30 luglio con un gruppo di 20 ragazzi passando per Trieste dove passeggiando per le vie della città, con l’aiuto di don Andrea,  abbiamo scoperto una terra di confine che vive ancora oggi nei rapporti interpersonali le ombre dei conflitti che l’hanno segnata. Dopo diverse ore di viaggio il giorno seguente siamo arrivati a Mostar, tappa significativa per il ruolo che ha avuto nel conflitto bosniaco. Ammirare il ponte bombardato e ricostruito è stato molto significativo per tutti, è un simbolo di unità delle differenze culturali e religiose della comunità.

Arrivati a Sarajevo abbiamo incontrato Valeria presso lo studentato della Caritas dove abbiamo vissuto per i tre giorni in cui siamo stati in città. Tre giorni molto intensi in cui abbiamo toccato con mano i luoghi del conflitto come il Tunnel Spasa, le rose di Sarajevo, e quelli di culto all’insegna della conoscenza e dell’incontro, parlando con il vescovo di Sarajevo, un rappresentante della comunità musulmana nella visita della moschea e uno di quella ebraica nella sinagoga. Il giorno prima della nostra partenza abbiamo conosciuto due uomini che hanno vissuto il conflitto e che hanno combattuto nelle fazioni opposte, due persone che erano nemici e che si sono scoperte solidali l’una verso l’altra per quanto vissuto: “Abbiamo sofferto allo stesso modo…”. Una testimonianza che ci siamo portati a casa.

Queste parole e le domande che sono nate da queste testimonianze le abbiamo condivise nella nostra ultima tappa verso casa, Gorizia, terra di confine con la Slovenia nella quale abbiamo ritrovato sentimenti e difficoltà di relazione lasciati in Bosnia. Nell’incontro serale con due rappresentanti della Caritas abbiamo scoperto che ancora oggi si vivono le difficoltà di decisioni vecchie e sorpassate, capaci di bloccare le relazioni tra sloveni ed italiani nei piccoli gesti quotidiani. Siamo tornati a casa consapevoli che ognuno di noi, avendo a mente e nel cuore le storie ricevute, deve avere il coraggio di essere sale della terra e testimone di pace nei luoghi del proprio quotidiano.

Servizio Civile. Grazie Ragazzi 2017/2018!

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Il 10 ottobre 2018 Adele, Arianna, Chiara, Edoardo, Francesco, Martina, Valentina e Valeria hanno concluso il loro anno di Servizio Civile Nazionale in Caritas. Abbiamo condiviso la loro festa di saluto all’Area Giovani Caritas con tutto lo staff del Campobase, gli OLP, i formatori, tanti giovani ‘campobasisti’ che hanno fatto il Servizio Civile negli scorsi anni o hanno vissuto altre proposte della nostra Area. La loro testimonianza, con racconti e suggestioni, è racchiusa anche nel piccolo opuscolo “Un anno di noi in 8 parole” ed è offerta a tutti coloro che vogliono sapere perché il Servizio Civile Nazionale in Caritas “CI STA!”.

Grazie ragazzi per questo anno vissuto insieme! Da domani il vostro servizio continua nella vita di tutti i giorni, nelle piccole e grandi scelte. Siate sempre portatori di quella speranza che avete coltivato e difeso giorno dopo giorno in questo anno, nella relazione d’aiuto, nell’affermazione di una cultura di pace e di un altro stile di vita.

Non resta che dirci arrivederci con le parole che furono molto care a al nostro don Piero Tubino: “Sempre avanti!”

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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE BANDO 2018. CALENDARIO DELLE CONVOCAZIONI PER LE SELEZIONI

[et_pb_section fb_built=”1″ _builder_version=”3.0.47″][et_pb_row _builder_version=”3.0.48″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat”][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.0.47″ parallax=”off” parallax_method=”on”][et_pb_text _builder_version=”3.17.1″]SERVIZIO CIVILE NAZIONALE BANDO 2018 (SCADENZA 28 SETTEMBRE 2018)
CALENDARIO DELLE CONVOCAZIONI PER LE SELEZIONI DEI PROGETTI:

  • Io persona. Essere senza dimora – Genova
  • Ponti e Racconti. Persone rifugiate – Genova
  • In Gioco. Bambini e famiglie – Genova sede Fondazione Auxilium
  • In Gioco. Bambini e famiglie – Genova sede La Staffetta
  • L’arte di vivere. Hiv e accoglienza – Genova  

22 OTTOBRE – CORSO INFORMATIVO E DINAMICHE DI GRUPPO – PRIMO MODULO 
I candidati sotto elencati sono convocati per le procedure selettive (corso informativo e dinamiche di gruppo primo modulo) che si svolgeranno il 22 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 17.00 presso la sede dell’Area Giovani e Servizio Civile della Caritas di Genova (Campo Base Don Piero Tubino) in Via Lorenzo Stallo 10 – 16136 GENOVA.

Aibangbee Aisosa In Gioco. Bambini e famiglie-Genova
Bardelli Adrian Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Boero Matilde In Gioco. Bambini e famiglie-Genova
Brambilla Andrea Io persona. Essere senza dimora-Genova
Buccaran Nicolò Io persona. Essere senza dimora-Genova
Cabassi Giovanni Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Caridi Leonardo Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Crosio Alessia In Gioco. Bambini e famiglie-Genova
Di Gregorio Paolo Io persona. Essere senza dimora-Genova
Diallo Alimou Io persona. Essere senza dimora-Genova
Maurelli Luca Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Moraca Andrea Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Mosammed Tonnima L’arte di vivere. Hiv e accoglienza-Genova
Norrito Simone Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Parodi Giacomo Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Pastorino Martina Io persona. Essere senza dimora-Genova
Repetto Michela Ponti e racconti. Persone rifugiate-Genova
Zanfrino Andrea Io persona. Essere senza dimora-Genova

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23 OTTOBRE – CORSO INFORMATIVO E DINAMICHE DI GRUPPO – SECONDO MODULO 
I candidati sopraelencati che avranno partecipato integralmente al sopraindicato primo modulo del corso informativo e dinamiche di gruppo e che quindi non risulteranno esclusi dalle procedure selettive sono convocati al secondo modulo del corso informativo e dinamiche di gruppo che si svolgerà il 23 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 12.30 presso la sede dell’Area Giovani e Servizio Civile della Caritas di Genova (Campo Base Don Piero Tubino) in Via Lorenzo Stallo 10 – 16136 GENOVA.

I candidati che avranno svolto integralmente il corso informativo e dinamiche di gruppo (primo modulo 22 ottobre e secondo modulo 23 ottobre) e che quindi non risulteranno esclusi riceveranno apposita convocazione per il colloquio selettivo personale.

COLLOQUI SELETTIVI PERSONALI
I colloqui si svolgeranno nelle seguenti date:

Io persona. Essere senza dimora – Genova                                                lunedì 29 ottobre

Ponti e Racconti. Persone rifugiate – Genova                                            martedì 30 ottobre

In Gioco. Bambini e famiglie – Genova sede Fondazione Auxilium       mercoledì 31 ottobre

In Gioco. Bambini e famiglie – Genova sede La Staffetta                         lunedì 5 novembre

L’arte di vivere. Hiv e accoglienza-Genova                                                 lunedì 5 novembre

I candidati che non si presenteranno ai colloqui selettivi pur avendo partecipato integralmente al corso informativo e dinamiche di gruppo (modulo 22 ottobre e modulo 23 ottobre) verranno esclusi e non inseriti in graduatoria per non aver completato la procedura di selezione.

Tutti i candidati sono tenuti al rispetto della puntualità. Si ricorda che i candidati che non si presentino negli orari e nei giorni stabiliti e non svolgano integralmente le attività selettive previste sono esclusi per non aver completato la relativa procedura.

Come previsto questa pubblicazione ha valore di notifica.

Le spese di viaggio per raggiungere la sede delle procedure selettive sono a totale carico del partecipante. Il pranzo all’interno del primo modulo del corso informativo e dinamiche di gruppo è a carico dell’organizzazione.

Per eventuali comunicazioni o necessità di chiarimenti si può contattare l’Area Giovani e Servizio Civile della Caritas di Genova (servizio.civile@caritasgenova.it – tel. 010500724 . cell. 3481530057).

Le procedure selettive si svolgeranno secondo il “sistema di reclutamento e selezione” accreditato reperibile su www.caritas.it.

Elenco pubblicato alle ore 10.00 del 05.10.2018 

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Il progetto si svolge in partnership con la Fondazione AuxiliumArea Persone Straniere, che accoglie fasce deboli dell’immigrazione, in particolare le persone rifugiate e richiedenti asilo attraverso un’articolata serie di strutture e servizi di accoglienza e presa in carico. I giovani in servizio civile collaboreranno nelle attività di accoglienza, nelle azioni di supporto all’integrazione come l’apprendimento della lingua e l’animazione.

LEGGI TUTTO IL PROGETTO

Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, Area Persone Straniere, Via Gagliardo 2, zona Di Negro

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle title=”Io persona. Essere senza dimora-Genova (posti 4)” admin_label=”Io persona. Essere senza dimora-Genova (posti 4)” _builder_version=”3.10″]

Il progetto si svolge in partnership con la Fondazione AuxiliumArea Persone Senza Dimora, che accoglie persone senza dimora, portatori di bisogni materiali ma anche e soprattutto di bisogni relazionali. I giovani in servizio civile collaboreranno nei vari servizi dell’area: la mensa, il centro diurno, un luogo di ritrovo che offre compagnia e ascolto come prima alternativa alla vita di strada, i servizi di sostegno alla cura della propria persona come il servizio docce e distribuzione indumenti, i servizi alloggiativi e dormitori (ma non in orario notturno) e le attività di animazione.

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Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, Area Persone Senza Dimora, Sal. Nuova N.S. del Monte 2 – Quartiere San Fruttuoso

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle title=”L’arte di vivere. Hiv e accoglienza-Genova (posti 4)” admin_label=”L’arte di vivere. Hiv e accoglienza-Genova (posti 4)” _builder_version=”3.10″]

Il progetto si svolge in partnership con la Fondazione AuxiliumLa Palma e Il Mandorlo, una casa alloggio per persone con Hiv/Aids che si propone un’accoglienza finalizzata al miglioramento progressivo dello stato di salute psico – fisico degli ospiti in vista di un eventuale reinserimento. Nella struttura sono presenti operatori sociali, personale infermieristico, volontari. I giovani in servizio civile supporteranno gli ospiti in un percorso educativo rispetto alla cura di sé, dall’alimentazione all’attività motoria, e all’autonomia e collaboreranno a momenti di animazione, dalle uscite alle attività laboratoriali.

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Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, La Palma e Il Mandorlo, Via P. Semeria, 54 – Quartiere San Martino

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle title=”In Gioco. Bambini e famiglie-Genova (posti 4)” admin_label=”In Gioco. Bambini e famiglie-Genova (posti 2)” _builder_version=”3.10″]

In partnership con la Fondazione AuxiliumComunità Genitore Bambino “Il Cedro” e “Il Mirto” e l’associazione La Staffetta, il progetto si colloca nell’ambito del disagio minorile e della genitorialità fragile nel Centro storico genovese. I giovani in servizio civile collaboreranno nei servizi per i nuclei familiari di mamme con bambini promossi dalla Comunità, in particolar modo nelle attività di accoglienza, di sostegno all’autonomia, di supporto alla genitorialità e all’accudimento dei bambini e alle attività di integrazione sociale e relazionale come l’animazione, le uscite, i laboratori. Nella sede dell’associazione la Staffetta, un centro sociale per bambini dai 6 ai 14 anni aperto tutti i pomeriggi da lunedì a venerdì, i volontari collaboreranno invece alle attività di accoglienza ed educative del centro, come il gioco, i laboratori, il supporto scolastico, le uscite sul territorio, le attività di animazione nel periodo estivo, ma anche di integrazione delle famiglie nel contesto territoriale.

NB: chi fa domanda per questo progetto dovrà specificare quale delle due sedi sceglie (2 posti cdn)

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Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, Comunità Genitore Bambino, Piazza S. Sabina 4 – Centro Storico

Associazione La Staffetta, Vico Marinelle 6- Centro Storico.

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle title=”Progetto Caschi Bianchi” admin_label=”Progetto Caschi Bianchi” _builder_version=”3.8″]

Progetto in paesi che vivono o che hanno vissuto situazioni di guerra o catastrofi naturali. Presso l’Area Giovani e Servizio Civile della Caritas di Genova puoi ricevere informazione e orientamento a questi progetti. Consulta anche www.caritasitaliana.it

 

Vedi anche la sezione Caschi Bianchi in questo sito
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Facciamo una tenda

STIAMO “FACENDO UNA NUOVA TENDA”.

La Tenda è una proposta rivolta a giovani che vogliano vivere insieme al Campobase per un anno, condividendo stili di vita sostenibili, responsabilità, apertura agli altri.*

Dai primi Obiettori di Coscienza e dalle ragazze impegnate nell’Anno di Volontariato Sociale fino ai giovani coinvolti nelle esperienze di oggi,Caritas Genova continua a rinnovare questa proposta di formazione, testimonianza e relazione perché è un’opportunità “rivoluzionaria”per fermarsi un po’, stare insieme agli altri nel contesto della vita comunitaria e trovare quello che per ciascuno è essenziale per continuare il proprio percorso.

Contattaci! Siamo a tua disposizione per tutti gli approfondimenti e le risposte che vorrai.

* Il gruppo sarà costruito valutando le richieste,
la composizione di genere e le disponibilità logistiche

 

 

Testimonianze SCN 2018

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[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row use_custom_gutter=”on” module_class=” et_pb_row_fullwidth” _builder_version=”3.25″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat” width=”94%” width_tablet=”80%” width_last_edited=”on|desktop” max_width=”94%” max_width_tablet=”80%” max_width_last_edited=”on|desktop” make_fullwidth=”on” _i=”2″ _address=”0.2″ column_structure=”1_3,1_3,1_3″][et_pb_column type=”1_3″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” _i=”0″ _address=”0.2.0″ custom_padding__hover=”|||”][et_pb_testimonial author=”Adele” job_title=”Servizio Civile 2018″ url=”https://campobase.caritasgenova.it/wp-content/uploads/2018/06/camilla.jpg” url_new_window=”on” portrait_url=”https://campobase.caritasgenova.it/wp-content/uploads/2018/07/SCN_2018_CI-STA_ADELE.jpg” quote_icon=”off” portrait_width=”110px” portrait_height=”110px” admin_label=”Adele” _builder_version=”3.8″ body_line_height=”1.4em” border_radii_portrait=”on|65px|65px|65px|65px” text_orientation=”justified” animation_style=”fade” _i=”0″ _address=”0.2.0.0″]

…vivo la differenza per superare l’indifferenza

Mi spaventa la facilità con cui oggi mi scopro tendenzialmente indifferentee tiepida di fronte a tante situazioni nei confronti delle quali, magari per giustificarmi, penso semplicemente “non posso farci niente”. In parte credo che questo atteggiamento sia frutto di ciò che sento che mi chiede la società: “normalizzarmi” e omologarmi ad uno standard che ci vuole tutti più o meno felici, realizzati, indipendenti, ognuno con il suo lavoro, la sua casa, la sua famiglia… Chi non si allinea a questo modello, chi è diverso– sotto tanti punti di vista – chi nel suo percorso ha incontrato degli ostacoli, degli intoppi che l’hanno bloccato, chi insomma per diverse ragioni non è più in grado di stare dentro a questa costruzione sociale viene tenuto al margine, guardato con diffidenza o dimenticato nell’indifferenza collettiva, spesso anche nella mia.

Nella frenesia della quotidianità, spesso di corsa per stare al passo con i ritmi sostenuti della società del consumo e dello “sviluppo”, giorno dopo giorno mi capita di passare davanti a persone immobili: ferme ai bordi delle strade, ai margini dei flussi delle grandi arterie cittadine, lungo i viali e i marciapiedi, assimilati ad una qualche parte dell’arredamento urbano questi uomini e donne sopravvivono, esclusi dalle dinamiche dei più.

Tante volte mi sono chiesta se e come fosse possibile provare ad essere differenti, ad emanciparsi o per lo meno a provare a contrastare questa indifferenzache sento mia, ma anche generalizzata e socialmente accettata. Durante quest’anno di Servizio Civile in Caritas Diocesana, nelle mie giornate all’Area Persone Straniere di Auxilium ho iniziato a darmi una parziale risposta. Tutto inizia quando ci si ferma. Si recuperano il tempo, lo spazio e la dimensione umana del ritmo dei passi e del camminare insieme. In un anno si ha il tempo di incontrare queste persone, di conoscersi, scoprire le reciproche diversità, imparando a mettersi in gioco e in discussione partendo da quello che siamo. Si ha il tempo di camminare insieme, farsi una pedalata in bicicletta, di mangiare una pizza, un gelato, di chiacchierare, giocare, studiare e tanto altro ancora. Si scopre, in un anno, che con questi piccoli gesti quotidiani si esce pian piano dall’indifferenza e si vive un’esperienza che fa la differenza, per sé e per chi si incontra.

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…è il tuo momento ed è importante esserci

Il mio esserci in via Prè non è stata una scelta casuale, ma una presa di posizione. Infatti la mia presenza da continuità ad un percorso iniziato l’anno scorso con gli Scout del Genova 26 e continuato quest’anno con il Servizio Civile presso il Centro di Aggregazione La Staffetta. Mentre entri in via Prè puoi avvertire un’aria diversa, la criminalità e la droga che gira sono subito evidenti, ma se si riesce ad essere più aperti si può notare anche il sorriso dei bambini. Questi bimbi hanno un grande bisogno di attenzioni ed affetto: saperli far giocare, instaurare un bel rapporto con loro dà tante soddisfazioni: questo significa esserci.

Esserci non significa che da soli si può cambiare tutto, ma crea lentamente un processo d’integrazione, a mio avviso fondamentale per una zona come via Prè, che può sembrare abbandonata a se stessa… ma l’apparenza inganna! Via Prè non è sola: se cambierà l’atteggiamento della maggioranza delle persone, se torneremo a frequentarla di più e ad essere più sicuri nel frequentarla, se “ci saremo” perché è il nostro momento e non perché abbiamo un momento, allora il nostro esserci avrà significato qualcosa.

[/et_pb_testimonial][et_pb_testimonial author=”Valentina” job_title=”Servizio Civile 2018″ portrait_url=”https://campobase.caritasgenova.it/wp-content/uploads/2018/07/SCN_2018_CI-STA_VALENTINA.jpg” quote_icon=”off” portrait_width=”110px” portrait_height=”110px” admin_label=”Valentina” _builder_version=”3.8″ body_line_height=”1.4em” border_radii_portrait=”on|65px|65px|65px|65px” text_orientation=”justified” animation_style=”fade” _i=”2″ _address=”0.2.0.2″]

…scopri la bellezza dove non te l’aspetti

Da ottobre scorso presto servizio nel progetto “Stare con” di Caritas Genova, in una struttura che accoglie persone senza dimora. Ho deciso di fare Servizio Civile lì per toccare con mano situazioni di disagio e povertà.

Riassumerei la mia esperienza con la parola “bellezza”. Bellezza è innanzitutto incontro con gli altri. Bellezza è soddisfazione nel vedere un ospite che sorride quando gli porgo un piatto caldo, quando lo ascolto. Bellezza è riconoscere l’altro come Persona. Bellezza è dimostrare rispetto con una stretta di mano; è manifestare affetto con un abbraccio. È vedere felici le persone quando si divertono giocando con te o alle attività preparate. Bellezza è scambio di emozioni: donare e ricevere allo stesso tempo. Bellezza è fare squadra con i propri compagni, sostenerci e spronarci a vicenda.

Ma bellezza è vederla anche dove non c’è: nell’aiutare un ospite ad asciugarsi i capelli, ad allacciarsi le scarpe, in uno sguardo commosso che chiede conforto. Bellezza è prendere il positivo da ogni situazione e persona.

[/et_pb_testimonial][/et_pb_column][et_pb_column type=”1_3″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” _i=”1″ _address=”0.2.1″ custom_padding__hover=”|||”][et_pb_testimonial author=”Arianna” job_title=”Servizio Civile 2018″ portrait_url=”https://campobase.caritasgenova.it/wp-content/uploads/2018/07/SCN_2018_CI-STA_ARIANNA.jpg” quote_icon=”off” portrait_width=”110px” portrait_height=”110px” admin_label=”Arianna” _builder_version=”3.8″ body_line_height=”1.4em” border_radii_portrait=”on|65px|65px|65px|65px” text_orientation=”justified” animation_style=”fade” _i=”0″ _address=”0.2.1.0″]

…ognuno di noi, senza l’incontro con l’altro, è povero

In questo anno di Servizio Civile mi sto rendendo conto di quanto poco fossi abituata ad entrare in relazioni autentiche con gli altri. Ho realizzato che molto spesso ho visto “l’altro” come qualcosa di estraneo, sconosciuto, anche di pericoloso, qualcosa che non trovava spazio tra i miei bisogni e tra i pensieri rivolti a me stessa prima che a chi mi stava accanto.

Prestando servizio in una struttura di accoglienza per persone senza dimora sono entrata in contatto con coloro che vivono nella povertà, nel disagio e nella difficoltà quotidiana ed è stato un incontro rivelatore. Costruire delle relazioni con persone così diverse da me, persone che non avrei mai pensato di incontrare davvero, entrare in profondità, farmi toccare dalle loro storie raccontate durante una partita a carte, non negarmi ad un ascolto: non mi era mai capitato e nessuna di queste cose è stata per me scontata o facile. Ho spostato la mia attenzione dal mio interno a ciò che sta all’esterno, con un lavoro di fiducia che continua ancora. È un percorso che mi fa crescere, mi arricchisce ogni giorno e conoscendo altri come me, che si dedicano a questo servizio, mi dà fiducia nelle tante possibilità di fratellanza tra gli esseri umani, non solo a parole ma soprattutto nei fatti.

Perché la povertà non è solo l’assenza di beni materiali; è la mancanza della rete che ci impedisce di cadere, che ci tiene a galla e ci sostiene nei momenti avversi della vita. La rete formata dalle relazioni e dall’incontro con gli altri. Ognuno di noi, senza gli altri, è povero.

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…è una prova per capire chi sono e che posto ho nel mondo

Quando ho iniziato il mio anno di Servizio Civile in Caritas Diocesana, in particolare presso l’Area Persone Senza Dimora di Auxilium, in una struttura che offre sostegno a persone in estrema difficoltà, mi sono reso conto che sarebbe stata una grande prova di vita. E lo è stata sin dal primo giorno. Lo è tuttora. Una prova impegnativa, ma non per questo meno gratificante.

È una prova quando incontro persone con una grande sofferenza sulle spalle, è una prova quando non so come aiutarle, è una prova quando devo accettare i miei limiti. Ma è bellissimo quando per un attimo riesco a trovare il modo di andare loro incontro, con un sorriso, una parola gentile, un gesto, costruendo qualcosa, riconoscendoci reciprocamente come Persone. Mi sto mettendo in gioco, sto donando, tempo ed energie, provando e sbagliando, ma sto anche ricevendo tanto. Sto costruendo relazioni vere, sto conoscendo luoghi e persone con cui mai sarei venuto in contatto, mondi paralleli al mio che senza questa esperienza non avrei mai toccato con mano.

 

Il Servizio Civile mi sta dando questa opportunità: cambiare e cambiare in meglio, per capire chi sono e, soprattutto, chi voglio essere.
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…mi dà il coraggio di esplorare nuovi confini

Fino a qualche mese fa non avevo idea di cosa fosse il Servizio Civile né di cosa volesse dire entrare in contatto con persone nel disagio. Mi limitavo a pormi qualche domanda ma non avevo il coraggio di andare oltre e di avere un vero e proprio contatto con questa realtà. Cos’era quella se non paura della diversità? Paura di conoscere confini inesplorati, comportamenti e modi di vivere differenti.

Da quando ho iniziato questa esperienza in Caritas Diocesana e in particolare presso l’Area Persone Senza Dimora di Auxilium tutto mi è parso più limpido e se prima preferivo ignorare ora mi sento più coraggiosa. Più coraggiosa per non scappare davanti a situazioni difficili di disagio e povertà, più coraggiosa per fornire un sostegno concreto alle persone, imparare a prestare ascolto e condividere la quotidianità con loro

[/et_pb_testimonial][/et_pb_column][et_pb_column type=”1_3″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” _i=”2″ _address=”0.2.2″ custom_padding__hover=”|||”][et_pb_testimonial author=”Chiara” job_title=”Servizio Civile 2018″ portrait_url=”https://campobase.caritasgenova.it/wp-content/uploads/2018/07/SCN_2018_CI-STA_CHIARA.jpg” quote_icon=”off” portrait_width=”110px” portrait_height=”110px” admin_label=”Chiara” _builder_version=”3.8″ body_line_height=”1.4em” border_radii_portrait=”on|65px|65px|65px|65px” text_orientation=”justified” animation_style=”fade” _i=”0″ _address=”0.2.2.0″]

…scambiando ciò che hai puoi cambiare ciò che sei

Quest’anno di vita sto sperimentando nuove cose: quella che mi sta segnando di più è sicuramente il Servizio Civile Nazionale. Racchiuderei questo percorso con una sola parola: scambio. Scambio di sorrisi, abbracci, consigli e parole ricche di amore e speranza. Prestando servizio nella comunità madre-bambino di Auxilium ho imparato a “scambiare” ogni giorno anche con i bambini e i ragazzi che tante volte hanno solo bisogno di sapere che tu hai del tempo da dedicargli e che ci sei per un po’ di affetto e comprensione. Con le mamme, invece, il rapporto è basato su relazioni fatte di aiuto e attenzione. Aiuto quotidiano nelle azioni di tutti i giorni e nella cura dei figli. Quest’esperienza mi permette inoltre di conoscere e creare legami bellissimi.

Scambio per me significa anche cambiamento, (s)cambio con la prima lettera tra parentesi. Un cambiamento interiore che mese dopo mese mi sta facendo crescere e avere più fiducia in me stessa e nelle mie capacità. Arrivata a metà percorso, posso aggiungere di essere felice e più consapevole di quale sia la mia strada e in che ambito preferirei lavorare. Ora sono felice dell’opportunità che mi è stata data e che consiglio assolutamente a chiunque voglia mettersi in gioco, emozionarsi e arricchirsi dentro.

[/et_pb_testimonial][et_pb_testimonial author=”Valeria” job_title=”Servizio Civile 2018″ portrait_url=”https://campobase.caritasgenova.it/wp-content/uploads/2018/07/SCN_2018_CI-STA_VALERIA.jpg” quote_icon=”off” portrait_width=”110px” portrait_height=”110px” admin_label=”Valeria” _builder_version=”3.8″ body_line_height=”1.4em” border_radii_portrait=”on|65px|65px|65px|65px” text_orientation=”justified” animation_style=”fade” _i=”1″ _address=”0.2.2.1″]

…è cibo per crescere, esperienza da condividere

Mangiare è un atto semplice. Impariamo a farlo appena nati. È un gesto comune, che genera condivisione e amicizia. Per mangiare infatti spesso ci sediamo a tavola e condividiamo il pasto, parlando con chi é seduto accanto a noi. Ho scelto di fare il Servizio Civile all’estero, come Casco Bianco Caritas, e sono partita a ottobre per Sarajevo, la capitale della Bosnia Erzegovina, che è diventata casa mia per un anno. Durante il mio servizio civile qui il cibo è stato il protagonista che spesso è tornato a trovarmi.

Il primo giorno di servizio le persone con cui “lavoro” e condivido le mie giornate mi hanno accolto con una torta tipica, fatta di pasta sfoglia e una crema simile alla nostra crema pasticciera. Davanti al pite(un piatto tipico fatto di carne, patate e pasta sfoglia) e a piatti di carne, ho conosciuto persone che mi hanno raccontato la loro storia, spesso intrecciata alla storia di questo Paese, toccato da una terribile guerra negli anni ’90 e ancora luogo di confronto e scontro tra culture e religioni diverse. Davanti al cibo ho avuto modo di ascoltare, conoscere, essere toccata da domande e iniziare nuove riflessioni e idee, da cui sono partiti progetti e nuove esperienze. Il cibo è un mezzo grazie a cui si passa la convivialità e l’accoglienza,  quell’accoglienza che ti viene manifestata da chi ha poco o nulla per sé ma sceglie di condividere con te il suo pane, con te che sei una personaconosciutada poche ore, solo per il piacere di stare insieme e di conoscersi.

Uno dei miei cibi preferiti è il pane appena sfornato caldo. Qui in Bosnia Erzegovina hanno diversi tipi di pane, uno più buono dell’altro. Il Servizio Civile è come il pane: è un’esperienza che parte piccola, piano, e che ha bisogno di tempo per crescere, assorbire i mille gusti intorno a sé, fatti di persone e storie differenti, e lievitare. In questa crescita ci si mette alla prova, si conoscono persone nuove, culture e punti di vista diversi. Viene richiesta attenzione verso l’altro e voglia di mettersi in gioco. E infine proprio come il cibo e il pane caldo, quest’esperienza è ancora più buona se crea condivisione con l’altro

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Bando Servizio Civile Nazionale 2018

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E’ uscito il Bando 2018 di Servizio Civile Nazionale! Scade il 28 Settembre!

Sono 16 i posti messi a disposizione da Caritas Genova su 4 progetti diversi (sotto, trovi le sintesi e i testi completi), in collaborazione con Fondazione Auxilium e Associazione La Staffetta. Avrai la possibilità di metterti in gioco per un anno, impegnandoti nel servizio a persone in difficoltà e nella affermazione di una cultura di pace, sperimentando stili di vita solidali e sostenibili, aprendoti a nuove relazioni.

Tieni d’occhio le comunicazioni anche su facebook Campobase e contattaci! Ti daremo tutte le risposte che cerchi sui nostri progetti e ti faremo orientamento anche a quelli di altri Enti, in modo che tu possa trovare il progetto che fa per te!

SUL SITO DI CARITAS ITALIANA
trovi tutte le informazioni sugli allegati da produrre

COME PUOI FARE DOMANDA?
Le domande possono essere presentate a mano entro le ore 18.00 del 28 settembre, oppure possono essere inviate a mezzo posta con raccomandata A/R o con PEC (Posta Elettronica Certificata, intestata a chi presenta la domanda) entro il 28 Settembre.

SEDE E ORARI PER LE DOMANDE A MANO
Le domande a mano vanno portate presso il Campobase don Piero Tubino – Via Lorenzo Stallo 10 – 16136 Genova
nei seguenti giorni e orari:
da lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il mercoledì anche dalle 15 alle 18
nell’ultima settimana del bando, da lunedì a giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
venerdì 28 settembre, ultimo giorno del bando, dalle 9 alle 18.

È possibile consegnare anche in altri orari previo appuntamento via mail (servizio.civile@caritasgenova.it) o telefono (010500724, 3481530057)

 

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Testimonianze

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Il progetto si svolge in partnership con la Fondazione AuxiliumArea Persone Straniere, che accoglie fasce deboli dell’immigrazione, in particolare le persone rifugiate e richiedenti asilo attraverso un’articolata serie di strutture e servizi di accoglienza e presa in carico. I giovani in servizio civile collaboreranno nelle attività di accoglienza, nelle azioni di supporto all’integrazione come l’apprendimento della lingua e l’animazione.

LEGGI TUTTO IL PROGETTO

Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, Area Persone Straniere, Via Gagliardo 2, zona Di Negro

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle admin_label=”Io persona. Essere senza dimora-Genova (posti 4)” title=”Io persona. Essere senza dimora-Genova (posti 4)” _builder_version=”3.10″]

Il progetto si svolge in partnership con la Fondazione AuxiliumArea Persone Senza Dimora, che accoglie persone senza dimora, portatori di bisogni materiali ma anche e soprattutto di bisogni relazionali. I giovani in servizio civile collaboreranno nei vari servizi dell’area: la mensa, il centro diurno, un luogo di ritrovo che offre compagnia e ascolto come prima alternativa alla vita di strada, i servizi di sostegno alla cura della propria persona come il servizio docce e distribuzione indumenti, i servizi alloggiativi e dormitori (ma non in orario notturno) e le attività di animazione.

LEGGI TUTTO IL PROGETTO

Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, Area Persone Senza Dimora, Sal. Nuova N.S. del Monte 2 – Quartiere San Fruttuoso

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle admin_label=”L’arte di vivere. Hiv e accoglienza-Genova (posti 4)” title=”L’arte di vivere. Hiv e accoglienza-Genova (posti 4)” _builder_version=”3.10″]

Il progetto si svolge in partnership con la Fondazione AuxiliumLa Palma e Il Mandorlo, una casa alloggio per persone con Hiv/Aids che si propone un’accoglienza finalizzata al miglioramento progressivo dello stato di salute psico – fisico degli ospiti in vista di un eventuale reinserimento. Nella struttura sono presenti operatori sociali, personale infermieristico, volontari. I giovani in servizio civile supporteranno gli ospiti in un percorso educativo rispetto alla cura di sé, dall’alimentazione all’attività motoria, e all’autonomia e collaboreranno a momenti di animazione, dalle uscite alle attività laboratoriali.

LEGGI TUTTO IL PROGETTO

Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, La Palma e Il Mandorlo, Via P. Semeria, 54 – Quartiere San Martino

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle admin_label=”In Gioco. Bambini e famiglie-Genova (posti 2)” title=”In Gioco. Bambini e famiglie-Genova (posti 4)” _builder_version=”3.10″]

In partnership con la Fondazione AuxiliumComunità Genitore Bambino “Il Cedro” e “Il Mirto” e l’associazione La Staffetta, il progetto si colloca nell’ambito del disagio minorile e della genitorialità fragile nel Centro storico genovese. I giovani in servizio civile collaboreranno nei servizi per i nuclei familiari di mamme con bambini promossi dalla Comunità, in particolar modo nelle attività di accoglienza, di sostegno all’autonomia, di supporto alla genitorialità e all’accudimento dei bambini e alle attività di integrazione sociale e relazionale come l’animazione, le uscite, i laboratori. Nella sede dell’associazione la Staffetta, un centro sociale per bambini dai 6 ai 14 anni aperto tutti i pomeriggi da lunedì a venerdì, i volontari collaboreranno invece alle attività di accoglienza ed educative del centro, come il gioco, i laboratori, il supporto scolastico, le uscite sul territorio, le attività di animazione nel periodo estivo, ma anche di integrazione delle famiglie nel contesto territoriale.

NB: chi fa domanda per questo progetto dovrà specificare quale delle due sedi sceglie (2 posti cdn)

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Sede del servizio operativo: Fondazione Auxilium, Comunità Genitore Bambino, Piazza S. Sabina 4 – Centro Storico

Associazione La Staffetta, Vico Marinelle 6- Centro Storico.

[/et_pb_toggle][et_pb_toggle admin_label=”Progetto Caschi Bianchi” title=”Progetto Caschi Bianchi” _builder_version=”3.8″]

Progetto in paesi che vivono o che hanno vissuto situazioni di guerra o catastrofi naturali. Presso l’Area Giovani e Servizio Civile della Caritas di Genova puoi ricevere informazione e orientamento a questi progetti. Consulta anche www.caritasitaliana.it

 

Vedi anche la sezione Caschi Bianchi in questo sito

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Prepararsi per Sarajevo (2)…

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Ieri sera al Campobase abbiamo incontrato il gruppo della Parrocchia della Provvidenza insieme al parroco don Fully Doragrossa, gruppo che quest’estate andrà Sarajevo per il svolgere il proprio campo estivo. L’Area Giovani, infatti, sta accompagnando la preparazione dei ragazzi che vivranno questa esperienza. Ospiti graditissimi della serata, Francesco Ferrari e Silvana Piccinini che hanno raccontato della complessa storia dell’ex Jugoslavia e degli incontri e relazioni che la Caritas di Genova ha intrecciato in quei luoghi durante gli anni della guerra.

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