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INIZIATIVA ANNULLATA_28 Marzo. Le esperienze per i giovani della Giornata della Solidarietà

A seguito delle disposizioni emanate dal Governo in data 4 Marzo 2020, Caritas Diocesana – Area Giovani e Pastorale Giovanile hanno stabilito di annullare le iniziative dedicate ai giovani, previste per Sabato 28 Marzo 2020, collegate alla Giornata Diocesana della Solidarietà.

Tali iniziative, infatti, avrebbero comportato la presenza di gruppi numerosi di persone in decine di centri di solidarietà della Diocesi: a tutela dei giovani coinvolti e delle persone che li avrebbero accolti nei centri, è parso doveroso rinunciare a questa occasione di incontro e servizio.

L’Area Giovani di Caritas Genova, che stava programmando con i singoli gruppi partecipanti le diverse proposte della Giornata, contatterà i responsabili per progettare percorsi specifici in cui recuperare, non appena possibile, i valori e il significato di queste preziose esperienze.

47 anni. Auguri alla Legge sull’Obiezione di Coscienza al Servizio Militare

Il 15 Dicembre 2019 la Legge 772 del 1972, che riconobbe l’Obiezione di Coscienza al Servizio Militare, ha compiuto 47 anni e Caritas li ha vissuti tutti, dai primi Obiettori di Coscienza – il genovese Alfredo Remedi fu il primo Obiettore di Caritas Italiana e svolse a Genova il suo servizio – fino alla prossima “generazione” di giovani che inizierà il Servizio Civile Universale il 15 Gennaio 2020.

Ricordare il percorso fatto è importante per non lasciare che le istanze di pace e nonviolenza perdano vigore con il passare dei decenni, mentre guerre, violenze, chiusure non smettono di caratterizzare il presente.

Approfondisci questi temi sul sito della CNESC – Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civilehttps://www.cnesc.it

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE 2019. GRADUATORIE PROVVISORIE PROGETTI CARITAS GENOVA

Graduatorie provvisorie dei progetti di servizio civile presso la Caritas Diocesana di Genova
(in attesa di approvazione da parte del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Universale)

GraduatoriaVolontari2019_Porte-Aperte.-Persone-rifugiate-Genova
GraduatoriaVolontari2019_Io-vhivo.-Hiv-e-accoglienza-Genova
GraduatoriaVolontari2019_Ci-sono.-Persone-senza-dimora-Genova
GraduatoriaVolontari2019_Pampano.-Bambini-e-famiglie-Genova


Cosa faccio dopo l’estate? Un anno fuori dal comune!

Stiamo progettando un nuovo anno di impegno con i giovani. Subito dopo l’estate 2019 si apriranno tre importanti opportunità per vivere un anno davvero fuori dal comune! Contattaci e prendi informazioni!

LA TENDA
Esperienza di vita comunitaria al Campobase. È aperta a chi svolge il Servizio Civile Universale, l’esperienza E.S.C.A. o altre esperienze di impegno.

E.S.C.A. – Esperienza Servizio Comunità Animazione
Per giovani tra i 20 e i 30 anni. Prevede attività di servizio e di sensibilizzazione per circa 15 ore settimanali e la vita comunitaria. 

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
Esperienza per giovani tra i 18 e i 28 anni, proposta dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I progetti prevedono servizio a favore di persone nel disagio, sensibilizzazione, formazione e supervisione.

Giorna-Tazza 2019. Grazie a tutti!

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Grazie ai tantissimi che, Sabato 15 Giugno 2019, hanno preso parte all’edizione 2019 della Giorna-tazza, la giornata annuale che dedichiamo in maniera speciale alla cura del nostro Campobase!!! Grazie per la splendida giornata e per aver reso il Campobase sempre più bello!

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I colori di Gibuti

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di Cirilla Mazza, Casco Bianco

Sono passati ormai tre mesi da quando sono partita per uno degli stati più piccoli e più caldi dell’Africa.
Grazie a Caritas Italiana sto svolgendo, insieme ad una ragazza di Como, un anno di Servizio Civile nella città di Gibuti come Casco Bianco. Il progetto ha come finalità la cooperazione con la piccola Diocesi del luogo e il sostegno nello svolgimento delle due grandi opere di questa realtà: il centro Caritas Djibouti e le scuole LEC (Lire, Ecrire, Compter).

All’interno del centro diurno di Caritas Djibouti si dà sostegno ai bambini di strada e si presta ascolto alle persone bisognose d’aiuto. Nel centro i bambini possono farsi la doccia, ricevere un cambio pulito, usufruire della colazione e del pranzo. Nel corso della mattinata si svolgono attività di alfabetizzazione, atelier di pittura e lavori manuali. I bambini e ragazzi sono per la maggior parte minori stranieri non accompagnati di origine etiope o somala che vengono a Gibuti per cercare di migliorare le proprie condizioni di vita.

Le scuole LEC, invece, sono pensate per i bambini che non possono accedere alla scuola pubblica perché non possiedono l’attestato di nascita a causa della loro povertà o perché stranieri. Dieci ragazzi del centro Caritas Djibouti frequentano questa scuola non senza le difficoltà che un ragazzo di strada incontra quando comincia un percorso formativo. Per loro svolgiamo lezioni di inglese, educazione fisica, sostegno di francese e informatica con i computer donati dall’UNICEF.

Gibuti è una realtà che mi colpisce ogni momento: ogni giorno è diverso dall’altro e questa varietà si manifesta nei mille colori che animano e descrivono la vita di questo “piccolo mondo”. Per questo voglio cercare di regalare al lettore qualche pennellata della grande tavolozza che piano piano cresce nelle mie mani.

Giallo. Come il sole che picchia forte sulla terra rendendola secca e arida, che picchia sulla pelle e ti strema nelle ore più calde, che ti insegna a vivere portando solo il necessario addosso. Giallo come il muro di Caritas dove sono impresse con la pittura le mani dei tanti ragazzi che ravvivano il centro.

Verde. Come i pochi alberi presenti, sotto i quali le donne vendono cibi profumati di mille spezie. Verde come la mia speranza che Acram ritorni a scuola, che Samir riesca ad avere un paio di occhiali e che tutto il lavoro che la Caritas Djibouti ogni giorno fa riesca a dare i suoi frutti ora e nel futuro di questi ragazzi.  

Grigio. Come le pietre, come le lamette che i ragazzi usano di notte per difendersi. Grigio come l’abito delle suore che gestiscono le scuole LEC.

Blu. Come il mare di Gibuti, che con la sua marea ti sorprende all’improvviso mentre sei in spiaggia e ti fa scappare via. Blu come la serenità che scende nei ragazzi mentre nei colloqui ci prendiamo cura della loro storia.

Beige. Come il burro d’arachidi con cui farciamo il pane per la colazione, mentre i bambini ti guardano con gli occhi sgranati sperando di ricevere qualche cucchiaiata in più. Come le capre che ti tagliano la strada mentre sei in macchina e costano 5000 franchi (25 euro) se le investi.

Bianco. Come il sorriso dei bambini che mi corrono incontro per la strada quando torno a casa. Come le scale del convento delle Missionarie della Carità dove le ragazzine di strada vanno a riposare dopo una notte di lavoro.

Arancione. Come i piatti dove i ragazzi mangiano gli spaghetti con le mani, spargendo sugo tutto intorno e regalando un po’ di colore al tavolo grigio. Arancione come la spremuta di mango che alla sera offre un po’ di ristoro dal caldo gibutino.

Nero. Come il buio della notte che mette in risalto il cielo stellato, sotto il quale qualcuno riposa, qualcuno lavora, qualcuno sta arrivando a Gibuti dopo un lungo viaggio dall’Etiopia o della Somalia.

Rosso. Come la croce nel simbolo di Caritas che ci ricorda l’Amore gratuito versato per noi 2000 anni fa. Come il sangue. Il sangue che bisogna analizzare per vedere se i bambini hanno la malaria, il sangue che continua a scorrere sotto la pelle bianca dei volontari europei, sotto la pelle olivastra degli yemeniti scappati dalla guerra, sotto quella gialla dei cinesi che stanno ingrandendo il porto, sotto quella marrone dei gibutini che con calma attraversano la strada mentre hai fretta di correre al dispensario, sotto i mille colori che danno vita ai miei giorni in questa terra.
I colori di Gibuti.

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Pace di corsa 2019, c’eravamo anche noi.

Come sempre, anche i giovani in Servizio Civile Caritas hanno contribuito all’organizzazione dell’appuntamento conclusivo de  “La Pace di Corsa” 2019, in due giornate, il 10 Aprile e il 2 Maggio, a Villa Gentile. La Pace di Corsa, come sempre coordinata dal Laborpace, coinvolge bambini e ragazzi di numerose scuole genovesi in un percorso di formazione in classe e in una corsa finale non competitiva per raccogliere fondi a favore dei loro coetanei in zone difficili del mondo, in particolare quest’anno, i bambini coinvolti nella guerra in Yemen!

Grazie dunque anche ai nostri SCN per l’impegno anche in questa efficace iniziativa. 

Vuoi saperne di più sulla Pace di Corsa? Clicca qui

Giornata della Solidarietà 2019. Una testimonianza corale.

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Sabato 6 Aprile, la Giornata della Solidarietà è stata introdotta, oltre che dalla Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, anche da una ricca proposta di esperienze e testimonianze, pensate per i giovani e promosse dall’Area Giovani della Caritas Diocesana e dalla Pastorale Giovanile e con una particolare collaborazione della Zona Diamante dell’Agesci. 180 giovani coinvolti, una quindicina di gruppi, 13 luoghi di carità nei quali enti, associazioni, movimenti hanno accolto i partecipanti, coinvolgendoli nel loro specifico impegno. “Tutto nel segno di una partecipazione corale – spiega la ‘nostra’ Marina Vallarino, dell’Area Giovani Caritas – che è il valore più significativo di questa proposta: tanti gruppi giovanili diversi, tra cui spiccano sicuramente l’Azione Cattolica e l’Agesci, si sentono chiamati a fare esperienza comune della carità diocesana e allo stesso modo tante realtà di carità diverse, attive in Diocesi, sono coinvolte in un’unica, grande occasione di incontro con i giovani, nella quale mettere a disposizione luoghi, servizi, testimoni.” Dai vari punti di raccolta diffusi in varie parti della città i gruppi sono partiti per le singole esperienze, spesso suddividendosi al loro interno: “Il primo momento comune ci ha aiutato ad iniziare la giornata, pregando insieme e spiegando il senso del nostro ritrovarci. Si è trattato di un momento di avvio semplice e incisivo, in cui sentirsi parte di una comunità. Ogni sottogruppo, poi, ha raggiunto la propria destinazione e questo ha favorito lo scambio delle esperienze fatte e la possibilità di arricchire con più voci il proprio gruppo di appartenenza.”

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“Questa giornata ci ha permesso di essere accolti da chi si occupa di aiutare le ragazze della casa circondariale di Pontedecimo – commenta Alberto Sartini, dell’Agesci Clan Genova 21 – Un incontro che ci ha fatto capire come chiunque può aver bisogno di un aiuto e che se non si viene aiutati è più facile ricadere negli errori del passato. Svolgere un servizio simile può essere complicato, bisogna superare molti pregiudizi, ma è bastato ascoltare le storie di chi è stato aiutato per capire quanto bene si possa fare, anche con un impegno di poche ore alla settimana. Le persone che abbiamo incontrato ci hanno fatto comprendere che ‘la porta che si chiude quando entri in carcere è meno pesante di quella che si apre quando esci’, e che c’è sempre bisogno di persone pronte ad accogliere e ad aiutare anche coloro che in passato hanno sbagliato, per far sì che il carcere non sia solo una misura punitiva, bensì un percorso riabilitativo.” “Grazie alla Giornata della Solidarietà ci siamo messi a disposizione di un istituto per persone anziane – commenta Giacomo Veneri, rover del gruppo Scout Genova 26 -. Abbiamo cercato di portare un po’ di gioia, di metterci nei panni del prossimo, di fare nostra la consapevolezza che, per vivere con coerenza il messaggio cristiano, bisogna essere sempre al servizio della persona meno fortunata. Ci auguriamo che occasioni come questa si ripetano e vogliamo prenderci l’impegno, come scout, di sconfiggere la pigrizia e la timidezza e di lanciarci in nuove occasioni di servizio”.

“Ormai da alcuni anni questa vigilia della Giornata della Solidarietà è una splendida occasione in cui chiamare i giovani a visitare luoghi dove la solidarietà e la fraternità diventano davvero concrete – conferma mons. Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare della Diocesi di Genova che ha partecipato al momento di avvio al Monastero dei SS. Giacomo e Filippo di Caritas e Auxilium -. Credo fermamente che per i giovani quella del servizio è assolutamente la strada da percorrere e voglio ringraziare davvero tutti i giovani che si sentono di fare qualcosa per chi ha bisogno.”    

Grazie a chiunque ha voluto attivarsi per questa Giornata e un grazie particolare agli enti che hanno accolto i giovani: la Fondazione Auxilium, la Comunità di S. Egidio, la Veneranda Compagnia della Misericordia, il Don Orione, il Ceis, il Tavolo Giustizia e Solidarietà, Casa Domani, l’Associazione Mesì Mesì, il Campus di Coronata, la Comunità dei Frati Francescani di Voltri.

VI DIAMO APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA  GIORNATA DELLA SOLIDARIETA’, IL
28 MARZO 2020 

 

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